CIVFIRCIV  Facebbok-tarvisium   YouTube-Tarvisium      

presa al volo / n°42

presa achi

 

"...e se no e trovo rosse?"
"tòe rosso vivo!"

 

Caro "Achi",
ben pochi saprebbero ancor oggi spiegare perchè le nostre magliette, il più radicato simbolo della Tarvisium, siano di questo magnifico colore, di questo intenso e vivido punto di rosso. (Episodio raccontato da Natalino Cadamuro, nello spettacolo "Cartacaramella - Non raccontare favole").
Tu, da persona riservata quale sei sempre stato, mai ti sei sognato di rivendicare il merito di quella scelta, che, invece, ha caratterizzato e continua a caratterizzare le nostre squadre e soprattutto il nostro sentirci, in ogni momento della nostra vita e per sempre una "maglietta rossa". Persino il nostro inno, quell' "Avanti Ruggers" che manifesta nel canto la pienezza del nostro senso di appartenenza, ha come suo centro essenziale quella nostra maglia e quel colore; non usa mai la parola noi ma ci identifica in essa, come ci trovassimo tutti insieme infilati stettamente dentro il suo tessuto a comporre un unico rossovestito organismo: «MAGLIETTA ROSSA TRIONFERÀ»; Lei, la maglia, non noi.
So che, intimamente divertito, ma con la solita concretezza e col tuo sorriso beffardo mi manderai, come al solito, "in mona" per queste mie cervellotiche divagazioni, ma, caro mio, te ne sei cuccate parecchie e ti cucchi anche questa!
Cadamuro ti chiese di accompagnarlo, un pomeriggio dell'estate 1970 (o era il 71?) al negozio di articoli sportivi dei fratelli Visentin, che allora forniva l'attrezzatura di gioco alla Metalcrom, la squadra di serie A di Treviso. Aveva appena ottenuto l'autorizzazione di aquistare una "vera" muta di nuove maglie (fino a quel momento avevate giocato con quelle, spesso irrimediabilmente stinte e rabberciate, dismesse da loro).
Ovviamente bisognava ordinarle e quando vi fu chiesto quale dovesse essere il colore fu la tua determinazione a togliere ogni perplessità a Natalino: «Caio, (che oltre ad Achi, il dialettale diminutivo del tuo nome, a seconda del momento, lo alternava) de che color e toémo?» «Rosse» e Visentin: «e se rosse no e trovo?» «Tòe rosso vivo!».
La testarda determinazione che più di ogni altra costituisce la caratteristica del tuo caratterere determinò per sempre il colore della nostra bandiera.
Non erano estranei alla tua scelta, in quei giorni lontani, i riflessi vividi che quel particolare momento storico proiettava sulle nostre giovanissime coscienze, e il desiderio di incidere la nostra traccia, anche attraverso lo sport, sul futuro che si spalancava davanti a noi. Fu una breve stagione quella delle ideologie, capimmo presto che le nostre intelligenze non dovevano farsi ingabbiare né confondersi coi nostri buoni propositi. Nel gioco, dentro i campi di rugby avevamo scoperto l'occasione e il modo di applicarli o, perlomeno, di tentare di farlo, e perdio, ciascuno a modo suo, ma sempre dentro a quella maglia rossa, ci abbiamo provato eccome! (E lasciami dire che, secondo me, in qualcosina, ci siamo pure riusciti).
Ai ragazzini della 12, l'altra sera ho un po' raccontato perchè ero triste, perche eravamo tutti un po' tristi, ho spiegato loro che se sono là, se cantano la nostra canzone, se credono ai valori che rappresenta quella maglia che molto orgogliosamente indossano, lo devono a qualcuno che ora continua a incitarli da un po' più lontano. Hanno fatto un lungo grande applauso. Credo l'avrai sentito e che più di ogni altro che hai ricevuto ti abbia fatto piacere.
Ciao Achi,
non so dirti quando, sai che ho sempre un monte di cose da fare, ma non meravigliarti se ogni tanto, inaspettatamente, il mio pensiero tornerà a trovarti.

Gibe