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presa al volo / n°61

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 presa al volo / n°61 - 30.03.20

 

una crema!

l'intervista ed il video servizio

 

Ogni volta che mi bevo un caffè, mi penso, questo non è un caffè, è una crema. Come non può non volare il pensiero ogni volta a te, mitico Vincenzo, e adesso che scrivo me vien anca da pianxar, me toca scondarme.
All'inizio, appena arrivato io da foresto al bar ti parlavo in dialetto trevisan, e tu mi rispondevi in dialetto napoletano, e vedevo che con tutti parlavi nel tuo dialetto e vedevo che tutti parlavano con te nel tuo dialetto, e mi chiedevo com'era possibile che nella culla del dialetto veneto, ci fosse una nicchia di trevisani che parlassero napoletano. Beh, che cakkio me lo chiedevo a fare, naturalmente lo parlavano per te mitico Vincenzo, che con il tuo modo di fare e il tuo sorriso, ci facevi sentire sempre a casa, nella tua casa, nella nostra casa Tarvisium, perché anch'io da foresto, mi sono sentito a casa grazie anche al tuo modo di accogliere tutti.
Oltre ad essere persona di grande umanità, volevo ricordarti anche per la tua cultura, ricordo quando facevamo il doposcuola in Tarvisium, che tra le tante cose mi chiedesti se mi ricordavo il volume della sfera, io ti risposi che avevo una memoria di melma, ma che ero bravo a ricavarmela con la logica, ma subito dopo ti risposi, quattro terzi pi greco erre al cubo, e tu mi dissi bravo, e mi raccontasti uno dei tuoi aneddoti su un ingegnere che non la sapeva, mi raccontasti anche che una volta alle elementari imparavate molte più cose di adesso e che i professori erano molto più severi.
Vorrei scrivere tanto altro ancora su di te, ma mi sto pensando che ci sono troppe cose, ringraziarti per essere passato al campo un ultima volta a vedere la U18, ma che sarai lì con noi per sempre, volevo salutarti e ricordarti per la tua grande umanità e generosità, per i tuoi sorrisi, per il tuo mitico dialetto che ci hai insegnato a tutti, e per dirti di preparare in paradiso un ottimo caffè, anzi UNA CREMA!


Ciao Vincé 

Andrea Vivian