presa al volo / n°64
presa al volo / n°64 - 21.06.20
addio a un amico inconsapevole
A 76 anni se n'è andato, lo scorso venerdì, Alberto D'Amico.
Alla maggior parte di noi è naturale che la sua morte, a Cuba, possa essere passata inosservata, ma a più di qualcuno, della Tarvisium di molti anni fa, la notizia ha portato un velo di tristezza nel cuore.
Ad Alberto, cantautore veneziano che nei primi anni 70 pubblicò l'album "Ariva i barbari", rubammo (senza evidentemente informarlo) le arie di alcune delle sue più belle canzoni e ne modificammo i contenuti ad uso e consumo delle nostre rugbistiche necessità e le cantammo interminabilmente. Ascoltammo quei suoi particolari racconti in forma di canzone, quasi degli affreschi di una Venezia diversa e invisibile e ce li cucimmo, riadattati, addosso. E solo Dio sa quanto ci furono utili per creare quello speciale spirito di aggregazione che definì in quell'epoca lontana la nostra "singolarità"!
Qualche anno fa, quando grazie all'amicizia di Ricky Bizzarro decidemmo di musicare adeguatamente quelle magnifiche strofe, ci trovammo nella necessità di chiedergli finalmente l'autorizzazione di pubblicare le sue "arie" e lui, molto generosamente e senza conoscerci, lo fece. Pubblicammo col suo nullaosta il nostro cd di canzoni "Na roba fata bén!"
Cosi, se qualche volta ci ritroveremo a risentire o a ricantare "ariva Nata" e "Tarvisium co e maje rosse" crediamo che un pensiero gentile possa raggiungere questo nostro inconsapevole amico, che senza sapere nulla di noi ci ha spinto in avanti e idealmente ringraziarlo.
grazie Alberto
Gibe