presa al volo / n°48

presa al volo / n°48
grazie campione
Trent'anni fa, il 20 giugno 1987, all'Eden Park di Auckland (Nuova Zelanda) gli All Blacks, dopo aver battuto anche la Francia per 29 a 9 alzavano al cielo la Webb Ellis cup, che premiava la squadra vincitrice del 1° campionato del mondo di rugby. Tra quei magnifici giocatori (il mediano di mischia e capitano Kirk, "Buck" Shelford, Micheal Jones, Sean Fitzpatrick, l'apertura Fox, i fratelli Whetton, il centro Stanley, l'estremo Gallagher, la bionda ala John Kirwan, etc) all'ala sinistra della formazione giocò il nostro attuale head-coach e amico carissimo Craig Green. "Tony" in quell'edizione fu, con, 6 marcature, al pari del proprio collega di reparto John Kirwan, il metaman del torneo e particolarmente noi, non più giovanissimi, che abbiamo avuto la fortuna di vederlo giocare e che abbiamo ancora davanti ai nostri occhi i paralizzanti cambi d'angolo della sua corsa, i micidiali anticipi con cui con timing bruciante incrociava le linee di corsa delle difese avversarie, superandole alle spalle e la sua insuperabile combattività difensiva, oggi, nel trentennale di quella stupenda giornata, a nome di tutta la Ruggers Tarvisium – dirigenti, allenatori, giocatori grandi e piccoli, apassionati – vogliamo, ricordandola, fargli ancora i complimenti e moltissimi auguri di buon lavoro e di proficua permanenza con noi.
grazie campione!
soprattutto per il valore assoluto
della modestia che ci insegni!








Twickenham? Ancora meio!
Chi non ha mai incrociato due gambe lunghissime con un altrettanto busto lungo? Beh, inutile continuare, stiamo parlando del mitico Gigi Gambaeonga, il nostro punto di riferimento per i furgoni. Se non è lui stesso un meccanico, e la sua passione per le donne potrebbe esserne conferma, si preoccupa sempre della manutenzione della flotta di furgoni marchiati Tarvisium, chiede sempre se va tutto bene altrimenti li porta dai suoi colleghi a farli aggiustare. Disponibile e sempre sorridente, lo si trova spesso a bordo campo per scambiare due battute e farsi una sana risata. Grande! Anzi! Eongo!
Nel baeon sarebbe definito il cigno di Utrecht come Van Basten, ma qua xoghemo a rugby, e podemo ciamarlo tranquiamente Mario. Chi non conosce Mario? Penso che in qualsiasi campo da rugby in qualsiasi partita tu riesca a vedere Mario. Addirittura a Riemes, paesino del sud della Francia è stato avvistato un suo clone, alto compagno, stessa fisionomia, ma soprattutto stesso baffo! Mancava el basco, soeo parché ierimo in agosto. Ah, ovvio, sandali ai piedi anche in inverno! Per i ragazzi è una sicurezza sempre disponibile su consigli atletici e fisici, ma anche tattici e tecnici, è un grande osservatore! Sempre umile!
Inizio con quello che mi fa più impazzire, non che gli altri non siano particolari, ma questo personaggio fioi è il top, basta che vi dico che, grazie a lui, nella culla del rugby del dialetto trevisano ora quasi tutti parlano in napoetan. Beh, avete capito tutti di chi sto parlando, del mitico Vincenzo. Ditemi quale società può vantare un barista che al posto del caffè ti fa una crema! Sempre sorridente e ricco di aneddoti, chiedetegli se si ricorda il volume della sfera! Ah, ho scordato il suo poliglottismo, riesce a farsi capire da tutti. L'altro giorno lo ammiravo mentre interloquiva con dei sud africani, ovviamente loro parlavano afrikaner e lui napolitaner. Grande!
Di spina in spina, a tutte le manifestazioni che tengono fuori la spina della birra, immancabilmente troviamo il mitico Pana, gomito sinistro appoggiato al banco a sorreggere il bicchiere e mano destra sulla spina, schiuma sempre perfetta, come nei migliori pub irlandesi! Se non è addetto alla distribuzione della birra, lo troviamo in magazzino a distribuire magliette, calsetti, braghette, e tuto queo che ghe serve ai toxati. Sempre disponibile, ma soprattutto sorriso stampato e battuta sempre pronta:
Senti desso che parfumin che vien da a cuxina, ghe sarà miga Seve? Occhi luminosi e sorriso a 42 denti! Lo trovi dappertutto come il prezzemolo, se no xe de qua xe deá, sempre in viaggio tra Tarvisium e Moian, sempre sportivo con la tuta della Nazionale, e generoso come pochi. Fa sempre regali ai ragazzi, da maglie a sciarpe a palloni, se vi arriva qualcosa e non sapete da dove, di sicuro c'è lo zampino del Seve, se non sapete chi ha cucinato un eccezionale risotto uganega e raício, se sentite profumo di pollo al forno, o del ragù di casa, state tranquilli ai fornelli trovate lui! Eccezionale!
Ed ora tocca a Franco (Gianfranco) entrato a far parte da poco di quelli della casetta, lo si trova il pomeriggio a dare una mano ai nostri ragazzi a fare i compiti. Dotato di pazienza infinita e di una gran voglia di scherzare, nei suoi occhi si legge la vitalità di un ragazzo e la saggezza di un maestro, è stato un grande acquisto della famiglia Tarvisium nel mercato d'autunno, e che acquisto, con la sua umiltà e con la sua gentilezza è un grande esempio per i nostri ragazzi! Grazie Franco!
Il mitico Dino. Quando si dice casa e chiesa per lui è casa e seconda casa che xe a Tarvisium, quando esce dalla sua postazione è a bordo campo a godersi le partite delle giovanili e della prima squadra.









il racconto e le immagini







































