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calcio d'inizio 21.12.15

natale calcio ok

 

Mathieu vive a Parigi, i suoi genitori sono di origine algerina e come tutti i suoi coetanei frequenta la scuola media e adora giocare a calcio per strada, é magro dalle lunghe leve, agile e veloce, un piccolo Podgba per intenderci.
Il suo papà é facchino al mercato generale in centro della Capitale, la sua mamma é un'abile sarta ricamatrice, arte carpita dalla nonna materna.
Il ragazzo sta crescendo, ha mille desideri e fantasie, i suoi coetanei indossano i Levis' e le Adidas, hanno già il cellulare e un sacco di oggetti inutili ma "golosi" per un tredicenne, lui solo un abbigliamento decoroso, questo possono permettersi i suoi genitori.
Arriva l'inverno con il suo freddo, all'orizzonte il Natale, il suo papà é preoccupato, la famiglia costa molto, disponibilità per i regali di Natale.....zero!
Non importa se sono mussulmani in famiglia, Mathieu é troppo giovane per capire....Parigi si veste a festa, le luci, le vetrine addobbate, musiche natalizie invadono i viali e le strade, é dura.
Una sera di Novembre la famiglia è seduta a tavola per la cena, polpette di ceci con verdure e hummus, la televisione annuncia l'arrivo della Nouvelle Zelande au Parc des Princes.
Mathieu è curioso, chiede delucidazioni al suo papà, é "ingordo" della leggenda All Blacks.
I suoi grandi occhioni bianchi, con una perla nera al centro, brillano come la cometa dei Re Magi.
Il giovanotto si entusiasma, sente che c'è qualcosa di più di Zidane e Trezeguet, percepisce l'occasione di dimostrare ai suoi amici, di essere francese in tutto e per tutto.
Papá Youssef adesso ha un bel problema, accontentare il ragazzo, ma come, non ci sono soldi.
La soluzione é dietro l'angolo, tutte le mattine una signora dall'aspetto imponente e con il suo stesso colore della pelle, compera la verdura ai mercati, deve preparare piatti equilibrati per il suo "bambino", madame Benazzu é il Re Magio della situazione!
Youssef chiede alla boulangerie vicina, informazioni stradali per potersi recare a casa di quella gentile signora, e risolvere la situazione.
Martedì mattina molto presto, freddo all'esterno, freddo in casa (i termosifoni attaccano solo alle sei, per risparmiare), i gabbasisi sono crespi e l'organo è pari a un'escargot.
Deve sbrigarsi, vola al lavoro e cerca di finire il prima possibile, attende la sua speranza, non arriva nessuno, decide d'inforcare la bicicletta e andare dalla eventuale benefattrice.
Prima entra nel suo spogliatoio, al mercato, si lava la faccia, passa le mani umide tra i suoi crespi capelli, sguardo veloce allo specchio e via.
Il ciclo vola, come fosse al Tourmalet, direzione Les Invalides, Boulvard Saint Martin, 5012, scende dalla bici alla Bersagliera, passata di mano sui capelli per riodinarli, suona il campanello....
Attimi lunghi come secoli precedono l'apertura dell'uscio di casa Benazzu, appare la nonna del giovanotto che veste la maglia della Francia , purtroppo la mamma di Abdelatif é stata ricoverata in ospedale per un malore....merde!!!!!!!!!! En français!
Donna Adele soffre di un tumore al seno, si cura al Gustave Roussy di Parigi.
Youssef impreca contro la mala sorte, la rabbia gli rende vitrei gli occhi, nello stesso tempo è preoccupato per mamma Benazzu, anche se non la conosce é sempre una mamma.
Sono le cinque di un bigio pomeriggio parigino, Mathieu come ogni giorno esce da scuola, trova il suo papà ad accoglierlo, il giovane si preoccupa, mille pensieri nella sua testa, paura e apprensione lo invadono, la situazione non quadra.
Come un arcobaleno, il sorriso di Youssef dirada gl'infausti pensieri del ragazzo, "Mathieu ti porto in ospedale a visitare una persona a me cara".
Ormai la sera ha avvolto Parigi, l'ospedale, con le luci accese in modo alternato, sembra una nave da crociera.
In portineria un'indaffarata e anziana infermiera, nega l'accesso alla stanza di madame Benazzu, negazione dovuta alla mancanza di parentela con l'ammalata.
Youssef non crede a quello che sente e interpella il suo Dio, non é possibile trovare sempre impedimenti e limitazioni, per fortuna la sua mente in questa situazione é superiore a qualsiasi volontà celeste, chiede indicazioni per les toilettes....
Senza volerlo strattona Mathieu e con passo veloce, alla vista delle toilettes, scarta a sinistra ed entra di prepotenza nell'ascensore, terzo livello, reparto oncologia dott.Asnach.
Il montalettighe é lentissimo, d'altronde non é una mia vendita, arrivano al piano e scrutano ogni stanza, eccola, finalmente al cospetto della signora Benazzu!!!
Fastidiosi bip, emessi da una macchina con mille uscite, scandiscono il tempo dentro la stanza silenziosa, paura, rispetto, discrezione avvolgono padre e figlio, si fanno coraggio e provano a salutare quel corpo sul letto, il pallore della donna non fa presagire niente di buono.
I neon posizionati sul soffitto della stanza rendono la luce algida, all'improvviso un'eclisse sull'uscio d'entrata, una figura immensa crea ombra all'interno, Mathieu ha un sussulto, si ammutolisce e nello stesso tempo apre la bocca dallo stupore, é praticamente paralizzato,
Enorme, scuro, alto, grosso, probabilmente uno yeti,le mani come vassoi, gli occhi con dentro l'onda del mare dalla commozione, gentilmente si presenta :"bonsoir messieurs, je suis Abdelatif Benazzu.
Nel silenzio totale un colpo di tosse dell'omone rompe l'imbarazzo, ne segue la logica domanda di chi fossero Youssef e suo figlio.
Il papà deglutisce, sembra il rompersi di una noce sotto una galleria.
Spiega, non senza imbarazzo, la sua storia e che, avendo saputo del ricovero, ha pensato di passare a far visita alla signora che vede tutte le mattine al mercato.
Il grande di Francia lo ringrazia e assicura per Mathieu un posto in tribuna centrale al parco dei principi,,,,,e non solo.
Sabato dieci Novembre 1990, ore 15, Parco dei Principi.
La notte precedente, quella del venerdì, per il giovane Mathieu è stata un incubo, non riesce a dormire, suda, si agita, pipì , si alza e va in cucina a bere del latte per facilitare il sonno, rien à faire, troppo bello, lui con il suo papà a vedere Les Bleus, la marsigliese, il pubblico, l'haka neozelandese, la grandeur Francese, un sogno: un giorno lui protagonista in campo....
Sabato mattina, la sua mamma ha stirato i pantaloni, la camicia ed il maglione della domenica, papà ha pensato alla pulizia e lucidatura delle scarpe per entrambi.
Alle dieci trilla il telefono di casa....Bonjour sono Benazzu...monsieur Youssef?....
Volevo avvisarvi che siete attesi per pranzo al ristorante sottostante lo stadio, monsieur Paparemborde vi aspetta al suo tavolo.
Mamma Mathieu incredula, si chiude in camera da letto, Youssef sprona il figlio a prepararsi per partire, la metro sta aspettando.
La "zucca" del Parco dei Principi toglie la favella al giovane, è un'emozione immensa, alle 11 sono fuori dai cancelli, non conoscono gli orari del mondo ovale.
Ad accoglierli un simpatico signore, completamente vestito del tricolore francese, consegna loro il libretto della partita e indica la discesa verso il ristorante.
Ondart, Roumat, Benazzi, Camberabero, Saint André, Lafond, Blanco, Cabannes, fantastiques Les XV de France.
Mc.Dowell, Fitzpatrick, Loe, Fox, Kirwan, gran bella squadra quella degli antipodi....
Padre e figlio entrano nel ristorante e l'atmosfera magica gli avvolge, vengono serviti e riveriti come ex giocatori, non ci sono barriere o pregiudizi, il rugby accetta e accoglie tutti a braccia aperte.
Mathieu è in tribuna vicino a Ferrasse, presidente della federazione francese, lo stadio é pieno e lo stupore di Mathieu è totale, la partita scorre veloce con i Blacks' che vincono 30 a 12, purtroppo una brutta Francia, non importa, la vita del giovane Mathieu non sarà più la stessa, ha capito cosa vuol dire raggiungere obiettivi, avere il cuore tricolore della Francia, non avere pregiudizi.
Lo simil Yeti é uscito dal terzo tempo per salutare i suoi nuovi amici, gioia immensa per tutti. A casa, Mathieu, non ha fatto l'albero di Natale e tantomeno il Presepe, non ha inviato letterine a Babbo Natale, a mio parere diritto di tutti i bambini indipendentemente dalla loro religione, ma ha vissuto un momento magico.
Gli anni sono passati, Mathieu é cresciuto e si è laureato in biologia, gioca nel Racing ed é francese in tutto e per tutto, senza dimenticare le sue origini e la sua fede, orgoglioso di essere Europeo!
Dedicato a tutti i ragazzi che amano giocare a rugby e sono fieri di appartenere alla realtà dove vivono, qualunque essa sia.

zio Bortolo