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il tifoso neofita - capitolo sesto . 13.03.16

il tifoso neofita2

 

capitolo sesto
13.03.2016 - Tarvisium vs Colorno

 

sia lode allo speaker

 

Nei pomeriggi festivi del 1995, al posto di andare a respirare aria buona al San Paolo, preferivo starmene spesso imbambolato davanti alla televisione, a vedere sempre gli stessi film che a rotazione Italia Uno proponeva ai miei occhi immaturi. La peggiore immondizia si alternava allora a indelebili classici di avventura, e così i pomeriggi scorrevano tra licantropi che giocavano a basket, ragazzini che inventavano astronavi e pirati improvvisati alla conquista del tesoro di Willy L'Orbo.
Spesso i film che preferivo erano quelli appartenenti al filone sportivo. E, tra questi, senza ombra di dubbio il mio film del cuore era Major League - La squadra più scassata della lega. Un capolavoro imprescindibile, il racconto travolgente del riscatto immaginario degli Indians, squadra di baseball sgarruppata con un Charlie Sheen ipovedente a fare la parte della stella selvaggia. Ma tutti gli Indians erano adorabili: il potente giocatore voodoo, il velocissimo ladro uscito di galera che a baseball rubava le basi, il vecchietto che sopperiva col mestiere all'avanzare degli anni.
Avrò visto quel film un milione di volte. Mi sentivo ormai parte di quello sparuto pubblico privilegiato, quei 4 tifosi eletti che, incuranti dei risultati, avevano l'alta missione di andare ostinatamente ogni domenica allo stadio a incitare o insultare i propri beniamini.
Ecco, quest'anno ad andare a vedere ogni domenica la Tarvisium mi sono sentito di nuovo un tifoso degli Indians: chiamare i giocatori per nome, gioire orgoglioso come un padre alla meta del figlio, la vittoria come questione suprema di vita o di morte, la sconfitta come trascurabile episodio da innaffiare di birra, e poi... e poi lo speaker a bordo campo. È il Perin la chiave. In Major League c'erano questi due speaker un po' cialtroni, che sbagliavano i punteggi e chiedevano scusa, che parlavano un po' dei fatti lori, che intrattenevano il pubblico al microfono come lo zio Piero farebbe durante il pranzo di Santo Stefano dopo quattro bicchieri di merlot e un liquore al mirto. Il buon speaker Perin è così: una meraviglia per le orecchie, vero spettacolo nello spettacolo nelle partite della Tarvisium. Dai saluti ai vip ai punteggi un po' sballati, è un concerto fatto di fuoriprogramma imprevedibili, correzioni in corsa, invenzioni linguistiche e monologhi esilaranti. Una sorta di telecronaca privata che trasmette subito aria di casa alle nostre partite.
O ai nostri trionfi, sarebbe meglio dire: perché con il Colorno si è vista la vittoria più spettacolare dell'anno.

E anche gli Indians, sia detto sottovoce, alla fine del film vincevano il campionato.

Il tutor del neofita